In sintesi
Con la pandemia da COVID-19 abbiamo assistito a un significativo sviluppo della cardiologia digitale, con cambiamento marcato nella diffusione e utilizzo delle nuove tecnologie in medicina e in particolare della telemedicina. Su questa scia di innovazione non stupisce che in letteratura si inizi a parlare di “cardioverse”, termine che sottolinea la fusione tra metaverso e cardiologia.
Il cardioverso
Le malattie cardiovascolari sono ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, ogni anno muoiono in Italia oltre 200.000 persone per infarto, altre malattie cardiache o per malattie cerebrovascolari. Oltre 500 milioni di persone al mondo vive ora con una patologia cardiovascolare [1]. La necessità di dover gestire un così alto numero di pazienti ha fatto sì che la cardiologia sia uno degli ambiti in cui si è registrato il maggiore progresso della medicina digitale. Per il futuro ci si aspetta importanti sviluppi ulteriori.
Non stupisce quindi che in letteratura si inizi già a parlare di “cardioverse” termine che non ha nulla che fare con la cardioversione ma abbraccia metaverso e cardiologia proprio a sottolinearne la stretta relazione tra metaverso e cardiologia [2].
Cardiologia digitale e metaverso
Le applicazioni potenziali sono molteplici e molte delle pratiche cliniche abituali, dalle visite cardiologiche agli interventi, potrebbero andare incontro a cambiamenti radicali.
Per quanto riguarda la relazione medico-paziente l’ambiente virtuale può diventare un importante punto di incontro con lo specialista. Nel metaverso, anche in assenza del contatto fisico, si può effettuare un buon monitoraggio del paziente cronico e può essere costruito un valido rapporto fra il medico curante e gli altri professionisti della salute, paziente e caregiver. Con l’ausilio di dispositivi connessi a internet il paziente potrà misurare direttamente la pressione, rilevare la glicemia, la frequenza cardiaca e anche effettuare un elettrocardiogramma consentendo così al medico di controllare l’andamento della patologia [2] [3]. Il paziente non sarà obbligato a spostarsi da casa, consentendo così anche a chi vive in zone più isolate di rimanere a contatto con il medico.
Le ricadute dello sviluppo del metaverso interesseranno anche l’ambito chirurgico in quanto con la realtà aumentata e la realtà virtuale i medici avranno a disposizione strumenti per migliorare l’efficienza e la precisione degli interventi chirurgici, riducendo il rischio di complicanze.
Sarà sufficiente avere a disposizione un computer e un visore di realtà virtuale per poter visualizzare in tre dimensioni il distretto interessato (per esempio il cuore). si potrà interpretare meglio il problema su cui occorre intervenire e pianificare in modo più preciso il tipo di intervento. Lo studente o il medico che si vuole aggiornare e addestrare potrà cimentarsi anche in modo ripetitivo con l’intervento chirurgico in un mondo virtuale così da acquisire le competenze necessarie in sicurezza.
Infine, grazie al metaverso e allo sviluppo dei gemelli digitali la cardiologia diventerà sempre più personalizzata. I nuovi software consentiranno sempre più di analizzare in modo accurato i dati provenienti dalle immagini (radiomica, ecografia, etc), altre scienze omiche (genomica, proteomica metabolomica) per creare un modello digitale su cui in prospettiva poter studiare gli interventi terapeutici più adatti al paziente [2] [3].
Bibliografia
- Burden G, Roth GA, Mensah GA, et al. Global burden of cardiovascular diseases and risk factors, 1990–2019: Update From the GBD 2019 Study. J Am Coll Cardiol. 2020; 76: 2982–3021.
- Skalidis I, Muller O, Fournier S. CardioVerse: the cardiovascular medicine in the era of Metaverse. Trends Cardiovasc Med 2022;S1050-738.
- Mesko B. The promise of the metaverse in cardiovascular health. European Heart J 2022; 28:2647-9.