L’aderenza alla terapia anticoagulante è un elemento indispensabile per l’efficacia della cura. È quanto emerge da uno studio di vita reale che ha dimostrato come l’assunzione di anticoagulanti orali diretti che possono essere somministrati una sola volta al giorno rispetto a una somministrazione bis in die, migliori l’aderenza e la persistenza alla terapia, con conseguente riduzione del rischio di ictus e di eventi embolici sistemici.
L’aderenza alle terapie anticoagulanti è stata valutata contando la percentuale di giorni coperti dalla disponibilità del farmaco da parte del paziente; si considerava idonea un’aderenza di almeno l’80%, mentre percentuali inferiori indicano un’aderenza non sufficiente. Sono stati quindi presi in esame pazienti con almeno 18 anni che avevano appena iniziato la terapia con edoxaban o rivaroxaban una volta al giorno o con apixaban o dabigatran due volte al giorno. L’obiettivo era di confrontare l’aderenza alla terapia dei pazienti trattati con i nuovi anticoagulanti orali in mono o doppia somministrazione giornaliera, per valutare l’associazione tra ridotta aderenza e insorgenza di ictus ischemico nei pazienti con FANV.
Una ridotta aderenza al trattamento è risultata significativamente maggiore per i pazienti in doppia somministrazione rispetto a quelli in monosomministrazione giornaliera. In entrambi i casi, la scarsa aderenza determina un aumento del rischio di ictus ischemico di dimensioni paragonabili.
Bibliografia
Alberts MJ, Peacock WF, et al. Association between once- and twice-daily direct oral anticoagulant adherence in nonvalvular atrial fibrillation patients and rates of ischemic stroke. International Journal of Cardiology 2016;215:11-3