In Italia l’aspettativa di vita ha ormai raggiunto e superato gli 80 anni e almeno per le donne ci si sta avvicinando ai 90 anni. Questa nuova realtà sociale fa sì che sempre più ci si trovi a gestire pazienti cronici con comorbilità, mettendo a dura prova i servizi sanitari.
Il Value Based Healthcare Ecosystem nasce per risolvere un problema pratico quotidiano. Per tenere in piedi il sistema occorre pensare a un modello che prenda in considerazione il valore percepito dal paziente. A tal fine occorre una rete che permetta la collaborazione tra operatori sanitari ma anche tra diversi professionisti si pensi per esempio a chi opera nel sociale.
Per comprendere nel profondo le ragioni che hanno portato a questo nuovo ecosistema occorre anche riflettere sul ruolo del digitale nel contesto sociale attuale. Se da una parte è vero che il digitale domina la scena e in lui si ripongono grandi sperante per un importante rinnovamento, da solo però non è sufficiente. Occorre costruire il tessuto sociale e farlo crescere nelle competenze per poter realmente usufruire di nuove opportunità. Tutti gli attori coinvolti, dagli operatori sanitari, quelli sociali e anche i pazienti, devono collaborare e imparare a interfacciarsi con le nuove modalità digitali.
L’obiettivo finale è quello di intraprendere un percorso verso un’assistenza sanitaria attenta al risultato finale che deve essere di valore e deve avere al centro l’interesse del paziente.
Solo così, con il coinvolgimento di tutti i professionisti si potrà intervenire con migliori strategie di prevenzione e di cura.