Già prima della pandemia da SARS-CoV-2 erano evidenti i problemi dell’attuale sistema sanitario, ma COVID-19 ha fatto capire che occorre intervenire in fretta e che in particolare occorre intervenire per una migliore medicina del territorio. Sempre la pandemia ha fatto capire come il digitale possa diventare un valido alleato in questa trasformazione dell’Healthcare.
In questo contesto si integra perfettamente il Value Based Healthcare: un modello di gestione del sistema salute che vuole fornire gli strumenti per il disegno di una nuova sanità basata sul valore. L’idea è quella di mettere al centro i bisogni delle persone perché solo partendo dal miglioramento degli esiti più rilevanti per i pazienti si può rispondere anche ai bisogni di razionalizzazione della spesa sanitaria. E il digitale in questo ci può aiutare, favorendo una gestione burocratica più snella ma anche facilitando il confronto tra tutti gli operatori sanitari.
L’idea è quella di considerare l’Healthcare come un ecosistema del quale fanno parte figure professionali diverse che sempre più sono chiamate a collaborare e a cooperare oltre a un’ampia varietà di modelli organizzativi. E in questo ecosistema occorre considerare nuovi modelli di cooperazione e di partnership che coinvolgono aziende farmaceutiche, imprese tecnologiche, aziende ospedaliere pubbliche e private, università ma anche associazioni di pazienti e società scientifiche. E in questa rete gli strumenti digitali sono alleati perfetti capaci di analizzare dati provenienti da realtà diverse.
L’applicazione del digitale quindi può favorire l’evoluzione del sistema sanitario ma occorre ancora favorire la cultura del digitale sia per quanto riguarda gli operatori sanitari sia i pazienti, ancora troppo spesso restii al nuovo approccio tecnologico.